Mickey 17, il nuovo film di Bong Joon-ho appena arrivato in sala è una bella sorpresa da non perdere
Diciamolo pure: era difficile per Bong Joon-ho tornare al cinema con una novità dopo un film dei record come Parasite: prima pellicola sudcoreana ad accaparrarsi la Palma d’oro a Cannes e ad essere candidata agli Oscar, dove ha vinto la statuetta come Miglior film (mai successo prima per un film non in lingua inglese) e si è portato a casa anche Miglior film straniero, Miglior regia e Miglior sceneggiatura originale, oltre a un Golden Globe e a una lunghissima lista di altri super premi.
Eppure il suo nuovo film appena arrivato in sala, Mickey 17, vi sorprenderà (e, sono certa, vi piacerà molto) anche se la sceneggiatura non è originale ma tratta dal romanzo fantascientifico Mickey 7 di Edward Ashton del 2022 (in Italia lo edita Fanucci).
Chi è Bong Joon-ho
Regista, produttore e sceneggiatore sudcoreano, classe 1969, supera i confini nazionali col monster movie The Host, che nel 2006 partecipa al festival di Cannes e in patria sbanca i botteghini. Nel 2011 torna a Cannes come presidente di giuria, nel 2013 firma l’apocalittico Snowpiercerer, primofilm in lingua inglese in cui fa il pieno di star internazionali comeChris Evans, Tilda Swinton, John Hurt, Ed Harris.
Nel 2017 Netflix distribuisce il film animalista Okja, con Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal, Paul Dano e Lily Collins.
Nel 2019 fa il botto con Parasite, che incassa oltre 250 milioni di dollari nel mondo e diventa il film coreano più visto dei sempre.

Mickey 17
Scritto e diretto da Bong Joon-ho vede protagonista l’ex vampiro Robert Pattinson affiancato da Naomi Ackie, Steven Yeun (ve lo ricordate Glenn di The walking dead?), Toni Collette e Mark Ruffalo.
Parliamo ancora di fantascienza: siamo in un futuro prossimo venturo e Mickey Barnes (Pattinson) è costretto a fuggire dalla Terra insieme al socio Timo (Yeun) a causa dei debiti contratti con una gang, che il fallimento della sua attività non gli consente di ripagare. Si unisce dunque alla spedizione interstellare del controverso politico (e per metà santone) Kenneth Marshall (Ruffalo), che insieme alla moglie (Collette) vuole fondare una colonia umana sull’inospitale pianeta Niflheim, coperto di ghiaccio.
Piccolo particolare non trascurabile: nel firmare il suo contratto, Mickey senza esserne consapevole si propone come expandable, e cioè sacrificabile: questo significa che potrà (e dovrà) morire innumerevoli volte per poi essere “ristampato” e rifornito della propria memoria.
Così, già durante il viaggio Mickey viene sacrificato diverse volte, ma una volta arrivato sul pianeta, che si rivela popolato da strane e orribili creature striscianti (i creepers) succede la catastrofe. Creduto morto durante una missione, il Mickey numero 17 torna alla base per scoprire di essere già stato sostituito dal Mickey 18.
Un grosso guaio, che porterà conseguenze inimmaginabili.

Perché guardarlo
Sorprendente, buffo e anche commovente, il film fornisce una riflessione satirica, umoristica e allo stesso tempo insospettabilmente profonda, su tutta una serie di temi.
Sarà davvero così il futuro dell’umanità? Perderemo la nostra unicità per diventare “numeri”, sacrificabili e sostituibili? E poi: che cos’è davvero, la morte? Lo sviluppo della tecnologia ci porterà a sconfiggerla e a vivere per sempre? E ancora: riusciremo mai a rinunciare all’idea della “conquista” dei territori per arrivare alla convivenza pacifica tra i popoli, o perfino con gli alieni?
Paradossalmente Mickey 17 ci offre una speranza, e persino Pattinson, in genere non molto espressivo, stavolta se la cava benissimo.
La curiosità (tutta italiana…)
Da un po’ di tempo a questa parte va di moda far partecipare alla promozione dei film internazionali le celeb italiane, scegliendole peraltro tra le più strane disparate.
Per l’anteprima italiana di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, ci è già toccato vedere Harrison Ford intervistato da Marina di Guardo, mamma di Chiara Ferragni. Per l’uscita di Mickey 17 invece è stato chiamato il rapper Ghali a intervistare Bong Joon-ho (perché?).
Durante la chiacchierata Bong ha rilasciato la seguente “perla”: «Mickey 17 è il mio ottavo film, ogni volta che dirigo una pellicola, mi frantumo anima e corpo per farlo, quindi – come accade a Mickey in questa storia – sembra che io debba rinascere e cambiare personalità dopo ogni mio nuovo lavoro».
Contenti loro…
Il film è prodotto da Dede Gardner e Jeremy Kleiner (vincitori dell’Oscar per Moonlight e 12 anni schiavo), Bong Joon Ho e Dooho Choi. I produttori esecutivi sono Brad Pitt, Jesse Ehrman, Peter Dodd e Marianne Jenkins. Il direttore della fotografia è Darius Khondji, la scenografia è di Fiona Crombie, il montaggio affidato a Yang Jinmo (nominato all’Oscar per Parasite). Con le musiche di Jung Jaeil, i costumi di Catherine George e la supervisione degli effetti speciali Dan Glass (Animali fantastici: I segreti di Silente).
Distribuisce Warner Bros.