A Cinecittà riapre la Casa del Gf (ci troveremo dentro le mummie?) – Charlie Hunnam diventa un “mostro” su Netflix – Matthew McConaughey autista eroe su Apple TV+ – Maurizio Crozza di nuovo tormentone sul Nove – Al cinema Robbie e Farrell viaggiano nel passato
Grande Fratello
Reality show, su Canale 5 da lunedì 29 settembre.
Ha ancora senso seguire il Grande Fratello?
Per me no, anche tenendo conto del fatto che quest’anno si festeggiano i 25 anni del format: io ero lì quando fu lanciata la prima edizione nella “casa” di Cinecittà, quella con Taricone e Marina “la gatta morta” che fece oltre 16 milioni di spettatori per la finale. L’ultima non ha superato i 2 milioni e 700 mila.
Del resto, quale format può restare “alive and kicking” per 25 anni?
Ad ogni modo, in questa nuova edizione “amarcord” la conduzione è affidata per la prima volta a Simona Ventura e in studio ci sono a commentare tre volti storici: Cristina Plevani, Floriana Secondi e Ascanio Pacelli.
100 giorni di clausura per 20 concorrenti nip (i primi 12 entrano stasera) e se volete rinfrescarvi la memoria sul sito Mediaset Infinity c’è il documentario Grande Fratello – L’inizio, che ripercorre le origini del format in Italia.
Intanto la Ventura sottolinea: «Io nello studio sono come a casa … mi piace mettere un occhio nella serratura, ho uno sguardo da voyeur». Contenta lei!
Monster: la storia di Ed Gein
Serie Tv, su Netflix da venerdì 3 ottobre.
Arriva il terzo capitolo dell’antologia “Monster” che Ryan Murphy e Ian Brennan hanno dedicato a celebri “brutte persone”.
I primi due hanno raccontato la storia del serial killer Jeffrey Dahmer, noto per aver seviziato e ucciso 17 adolescenti, e poi quella dei fratelli Menéndez, che assassinarono i propri genitori per impossessarsi dei beni di famiglia.
Ora è il turno di un altro bel tipetto, interpretato da Charlie Hunnam. Ed Gein, classe 1906, cresciuto in una fattoria isolata del Wisconsin con una madre fanatica religiosa e un padre alcolizzato e violento, fu accusato di aver ucciso, smembrato (e forse anche divorato) diverse donne. In casa sua, nel 1957, la polizia trovò il corpo smembrato di una negoziante dei dintorni, Bernice Worden (la cui scomparsa era stata la causa della perquisizione), oltre che maschere e abiti ricavati da pelle umana, mobili, stoviglie e decori domestici realizzati con resti di cadaveri.
Lui confessò di aver profanato alcune tombe e ucciso due donne, negando altre accuse, ma venne dichiarato non idoneo a subire processo per infermità mentale e fece il giro degli ospedali psichiatrici del Wisconsin. Ci rimase per tutta la vita, anche se nel 1968 fu riconosciuto capace di intendere e volere e giudicato colpevole.
Hunnam ha raccontato: «Ho avuto gli incubi prima di cominciare a girare la serie. Quando mi sono messo a fare ricerche sul personaggio e a rendermi conto di quanto fosse tremendo, per un attimo ho pensato che forse avevo commesso un errore ad accettare il ruolo. Tuttavia, nella serie raccontiamo Gein con molta verità, e mostriamo anche il suo lato umano. Ne è venuto fuori il ritratto di un mostro “gentile”: mostruoso senz’altro, ma con un fondo di tenerezza».
E tanto per rimanere in tema di fiction, è proprio a Gein che Hitchcock si ispirò per creare il personaggio di Norman Bates nel celeberrimo Psycho, e lo stesso fece Jonathan Demme per costruire la figura del serial killer al quale Jodie Forster dà la caccia aiutata dal “cannibale” Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti.
The Lost Bus
Film Tv, su Apple TV+ da venerdì 3 ottobre (nella foto di apertura).
Un film diretto da Paul Greengrass (il regista di Captain Phillips e News of the World, oltre che di vari sequel del ciclo di Jason Bourne) che racconta “Camp fire”, il grande incendio del 2018 in California, il più devastante nella storia dello Stato e tra i peggiori in Usa.
In America è già uscito al cinema, noi invece lo vedremo in piattaforma, con un cast grandioso: il protagonista è Matthew McConaughey nei panni dell’autista di un autobus, affiancato da America Ferrera, Yul Vázquez e Ashlie Atkinson, e in più dal suo vero figlio Levi McConaughey e dalla moglie Kay, che interpretano la sua famiglia.
Ovviamente è un film super spettacolare, con grandi scene di fuoco ed effetti speciali (forse valeva la pena vederlo al cinema), ma è ispirato ad episodi reali accaduti in quei giorni, tra cui l’evacuazione di una scuola attraverso un bus.
«Ci siamo interrogati molto su che cosa definisce un eroe» ha spiegato McConaughey «ecco, io penso che un eroe sia chi, quando c’è una crisi, qualunque essa sia, le corre incontro invece di scappare. Ed è esattamente quello che fa il mio personaggio nel film». E ancora: «Nonostante le scene drammatiche e il lavoro con gli stunt, mi sono molto divertito. E ho anche imparato a guidare un autobus piuttosto bene».
Fratelli di Crozza
Show comico, sul Nove da venerdì 3 ottobre.
Ancora un’edizione di uno dei programmi satirici più intelligenti di questi anni, e non a caso Maurizio Crozza va in onda col suo “one man show” dal 2011 (prima su La7 con Italialand e poi con Crozza nel Paese delle Meraviglie, sul Nove ci è arrivato nel 2017).
Tra i suoi personaggi recenti più iconici c’è il governatore della Campania uscente, Vincenzo De Luca, che vedremo in duetto con il nuovo personaggio del neo candidato Roberto Fico, tra le altre imitazioni annunciate il Ministro della giustizia Carlo Nordio e il presidente Donald Trump.
Al Cinema:
A Big Bold Beautiful Journey – Un Viaggio Straordinario
In sala da giovedì 2 ottobre.
Il regista coreano Koganada (quello della serie Pachinko – La moglie coreana) dirige un film fantasy onirico un po’ sulla falsariga di Everything Everywhere All at Once, con un super cast che vede protagonisti Colin Farrell e Margot Robbie affiancati da Phoebe Waller-Bridge, Lily Rabe e Kevin Kline.
Un uomo e una donna che si sono incontrati casualmente (Farrell e Robbie) si ritrovano catapultati in un viaggio surreale attraverso una serie di porte misteriose che compaiono sulla loro strada e li conducono in momenti ed epoche diverse delle loro vite.
Durante questa esperienza, i due “camminano” letteralmente nei propri ricordi, esplorando rimpianti e desideri inespressi, e il viaggio diventa una metafora della possibilità di rivedere e ripensare il passato e, forse, trovare un nuovo senso di libertà e amore.