Il nuovo film di Ferzan Ozpetek ha un cast corale tutto al femminile capeggiato da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, Diamanti esce al cinema il 19 dicembre.
Qualcuno deve aver spiegato a Ferzan Ozpetek che oggi sono le donne a condurre i giochi sui media, e che le protagoniste dei suoi film, insomma, non è che ne siano sempre uscite benissimo.
In genere sono mogli e fidanzate tradite dai compagni che si sono scoperti attratti da uomini o nascondono la propria omosessualità. Quasi sempre inconsapevoli o isteriche o depresse, oppure, testimoni mute di una sessualità tutta al maschile che le esclude inesorabilmente.
In Diamanti, l’ultimo film che il regista porta al cinema il 19 dicembre, qualcosa sembra essere cambiato. Tant’è che Ferzan lo dedica completamente al mondo femminile, strutturandolo su due livelli di narrazione. Da una parte c’è la finzione che richiama la realtà, dove lo stesso regista raduna le sue attrici preferite per una dichiarazione di intenti: girare un film di sole donne. Dall’altra, la sceneggiatura prende vita in un vero e proprio film nel film in cui persino i giovani maschi bellocci che punteggiano la storia qua e là, per una volta sono a completa disposizione delle protagoniste.
Che cosa racconta: Il film comincia a casa di Ozpetek, durante uno dei suoi celebri pranzi al quale ha invitato le 18 attrici che, con ruoli più o meno importanti, faranno parte del progetto che sta per girare. I personaggi principali saranno affidati a Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, ad affiancarle (rigorosamente in ordine alfabetico) ci saranno Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic. Mentre Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Vinicio Marchioni, Edoardo Purgatori e Carmine Recano appariranno in ruoli minori.
La storia di cui si parla prende poi vita dalla lettura del copione (con diversi “salti” indietro nella “realtà” man mano che la narrazione procede) e si svolge invece negli anni Settanta.
Ranieri e Trinca sono due sorelle titolari di un’importante sartoria che veste il cinema e il teatro (ispirata alla celebre sartoria Tirelli, spiegava Ozpetek). Brusca e molto determinata la prima, l’altra più fragile e tormentata da una tragedia personale che scopriremo strada facendo. Accanto a loro, lavora uno staff di professioniste capeggiato da Nina (Paola Minaccioni), che comprende sarte, modiste, ricamatrici, esperte di tintura (Bosi, Cucciari, Ferzetti, Grimaudo, Mancini, Savino) a cui si aggiungeranno poi due giovani promesse. La sartoria, così come ci viene descritta, è una sorta di grande famiglia al femminile, in cui ognuna di loro viva gomito a gomito con le altre e dove non mancano le cure di una governante un po’ più anziana, quasi una “zia” (Venier) che cucina per tutte.
La storia segue queste donne al lavoro e a casa propria, indugiando spesso nella loro vite personali fatte di mariti, figli, amanti, problemi da risolvere. La sartoria ha appena ricevuto una importantissima commissione da una costumista premio Oscar (Scalera) che deve soddisfare un regista piuttosto esigente (Accorsi), nel frattempo si producono anche i costumi per una celebre attrice di teatro (Signoris) e un’altra di cinema (Smutniak) notoriamente nemiche tra loro. E se non bastasse ci sono da gestire i problemi personali: il figlio che non sta bene, un marito violento, un vecchio amore che torna a farsi vivo.

Perché guardarlo: Va detto subito che Diamanti è un film piuttosto furbo, per la sua narrazione, per la produzione, per la struttura. Da una parte richiama il melò televisivo anni Novanta, da un’altra si avvale di una confezione molto glamour che include una scenografia davvero ben fatta, location splendide e gli eccezionali costumi e tessuti della vera sartoria Tirelli.
Un cast che include tutte queste donne il cinema italiano forse non lo aveva mai avuto, e tutto sommato il film risulta un lavoro gradevole che fa ridere e allo stesso tempo può commuovere,
Ozpetek ha spiegato di aver voluto riproporre le atmosfere dei suoi primi anni di carriera, quando da giovane aiuto regista frequentava le sartorie cinematografiche dove incontrava i grandi maestri e le dive, per omaggiare quella preziosa artigianalità oggi non più replicabile, e le attrici donne, con le quali sottolinea di aver avuto «un’intesa sempre molto bella».
Insomma, di realizzare il suo “Amarcord”.
Diamanti è una produzione Greenboo Production, Faros Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky.