The White Lotus, la serie antologica ambientata nei resort di lusso in giro per il mondo torna per la terza stagione il 17 febbraio su Sky.
Le prime due sono da recuperare, le trovate nelle Sky Box.
La nuova stagione (numero 3) di The White Lotus arriverà su Sky il 17 febbraio: non se ne sa ancora moltissimo, se non che il resort in cui è ambientata stavolta si trova in Thailandia, e la serie è stata girata tra Koh Samui, Phuket e Bangkok.
Nel cast torna Natasha Rothwell, che nella prima stagione alle Hawaii era la manager della spa, mentre gli ospiti del resort sono invece tutti nuovi e interpretati da Michelle Monaghan, Carrie Coon e Leslie Bibb, nei panni di tre amiche che hanno organizzato una vacanza per ritrovarsi, e da Walton Goggins e Aimee Lou Wood in quelli di una coppia in cui lei è molto più giovane di lui.
Jason Isaacs e Parker Posey sono poi rispettivamente un ricco imprenditore e sua moglie in viaggio coi figli (Patrick Schwarzenegger, Sarah Catherine Hook e Sam Nivola), mentre Lek Patravadi è il proprietario del resort e Tayme Thapthimthong un membro della security del resor.
E infine ci sarà la thailandese Lisa, ovvero Lalisa Manobal, una delle Blackpink, celeberrimo gruppo coreano K-pop da miliardi di visualizzazioni, che interpreta un’operatrice della spa.
Tutta questa lunga premessa per dirvi che se non avete visto The White Lotus, le due stagioni precedenti sono assolutamente da recuperare, anche se la serie è antologica e quindi ogni stagione può essere vista singolarmente. Le trovate nella Sky Box.

Che cosa racconta: The White Lotus è una serie antologica che, come ho appena detto, è già arrivata alla terza stagione.
È ambientata ogni volta in un diverso resort di lusso (prima alle Hawaii, poi in Italia, e precisamente a Taormina) e racconta le storie corali degli ospiti che si trovano lì mescolate a quelle del personale. Una delle sue peculiarità è che in ogni stagione qualcuno muore, e in genere lo scopriremo nell’ultimo episodio, e c’è sempre un personaggio che passa da una stagione all’altra. Ma soprattutto, la sua caratteristica principale è che, ben lungi dall’essere una soap, The White Lotus mette in scena una graffiante satira sociale, dipingendo un ritratto, spesso molto critico, dell’ambiente dei ricchi giramondo e del loro entourage.
La prima stagione, ambientata per l’appunto alle Hawaii, per ora è certamente la più bella e la più critica. Portava in scena, per esempio, una coppia di giovani sposi (Alexandra Daddario e Shane Lake) le cui differenze sociali e culturali (lui ricchissimo, lei più modesta ma molto più colta e intelligente) finivano per far esplodere la relazione proprio perché amplificate dalla vacanza. E ancora, un’altra coppia più matura, con una lei super manager (Connie Britton) alla guida economica della famiglia e un marito (Steve Zahn) totalmente castrato dal potere di lei. E anche un’insopportabile ereditiera in crisi, magnificamente dipinta da Jennifer Coolige, che poi tornerà nello stesso ruolo anche nella seconda stagione (per la sua interpretazione l’attrice ha vinto molti premi e visto rilanciata la sua carriera)
La stagione numero 2, ambientata invece proprio in Italia, a Taormina per l’appunto, sembra abbia contribuito grandemente al rilancio delle destinazioni vacanziere siciliane e anche alla carriera di alcuni attori italiani che ne sono stati protagonisti, prima tra tutte Sabrina Impacciatore. La trama, qui, per i miei gusti gioca un po’ troppo sui cliches: la Impacciatore è la direttrice del resort nevrastenica che nasconde la propria omosessualità, Simona Tabasco e Beatrice Grannò due ragazze che non esitano a trasformarsi in escort pur di assaggiare un po’ di bel mondo, F. Murray Abraham, Michael Imperioli e Adam Di Marco tre generazioni di ricchissimi italo americani sessodipendenti alla ricerca delle proprie radici, dalle quali verranno puntualmente delusi. E ancora due coppie (Aubrey Plaza e Will Sharpe e Theo James e Meghan Faye) la cui apparente leggerezza si sgretola sotto i nostri occhi, e poi c’è una vicenda che vede ancora protagonista l’ereditiera interpretata dalla Coolidge, anche questa un po’ imperniata su clichés ma con una nota crime che la rende tuttavia intrigante.

Perché guardarla: Come ho già detto, The White Lotus si distacca dal classico melò in stile Grand Hotel, per capirci, rovesciandone i contenuti pur mantenendo le stesse ambientazioni lussuose e i magnifici paesaggi naturali (le location in Sicilia, per esempio, tra gli scorci di Taormina e le ville barocche creano una cornice assolutamente fantastica).
Non sempre riesce nel suo intento di fondo, e cioè criticare la società capitalistica e i suoi comportamenti, dei quali il turismo di gran lusso rappresenta forse la punta dell’iceberg. Tuttavia, è certamente un prodotto molto intelligente, capace perfino di realizzare un piccolo miracolo: far convergere i propri più prosaici (e necessari) fini commerciali e di sponsorizzazione in un racconto di elevato contenuto artistico.